La virtù più alta non si cura della propria virtù e perciò è virtù.
La virtù inferiore non perde mai di vista la propria virtù e perciò non è virtù.
La virtù superiore non agisce e non si prefigge alcun fine.
La virtù inferiore agisce e si prefigge dei fini.
La persona umanitaria agisce e non si prefigge alcun fine.
Il moralista agisce e si prefigge dei fini.
Il ritualista agisce e, quando non ottiene risposta, si rimbocca le maniche e cerca di imporsi.
Perciò quando il Tao va perduto, appare la virtù;
quando la virtù va perduta, appare l'umanità;
quando l'umanità va perduta, appare la morale;
quando la morale va perduta, appare il rituale.
Il rituale è solo il guscio esteriore della sincerità e l'inizio del disordine.
E la divinazione è solo un fiore esteriore del Tao e l'inizio della stupidità.
Perciò il saggio si attiene alla sostanza e non a guscio, al frutto e non al fiore.
Lascia una cosa e scegli l'altra.
Tao Te Ching, 38
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