Lo yoga è una disciplina antichissima.
Le prime allusioni allo yoga si riscontrano in alcuni reperti
trovati nella valle dell’Indo risalenti a circa 3000-4000 anni a.C., ma l’origine
dello yoga è sicuramente precedente, è antica quanto l’uomo.
Inizialmente era
un’attività più vicina allo sciamanesimo, veniva praticato nei boschi e nelle
grotte ed era presente un forte contatto con la natura.
I primi riferimenti
scritti sullo yoga risalgono alle Upanishad
databili intorno al VI sec. a.C.. Le Upanishad
antiche, come la Taittiriya e la Katha Upanishad definiscono lo yoga come un “saldo controllo dei
sensi”.
Il fine dello yoga viene
sintetizzato mirabilmente nella Bhagavad Gita VI, 20 - 23 dove viene definito
come:
Quello stato in cui le funzioni mentali s’arrestano
grazie alla pratica della disciplina interiore,
quello in cui egli, con il Sé contemplando il Sé,
solo nel Sé si appaga;
quello stato nel quale egli conosce
la felicità infinita che trascende i sensi
e si può cogliere solo con l’intelletto,
dimorando nel quale più non s’allontana dalla realtà;
quello stato, conquistato il quale egli non pensa
che possa esistere altra conquista più grande
e dimorando nel quale non ne è distolto
neppure da un grave dolore:
sappia che quello stato si chiama yoga
ed è lo scioglimento dell’unione con la sofferenza;
questo yoga dev’essere praticato con ferma decisione
e con animo imperturbabile.
Lo yoga, quindi, ha come mezzo la disciplina interiore, come fine la cessazione dell'illusione della separazione e la comprensione intuitiva di essere uno con il Sé, l’Essere e come conseguenza la liberazione dalle catene della sofferenza.
Qualsiasi yoga che non si prefigga tale scopo è
semplicemente una fase preparatoria oppure non è yoga.
La Maitry Upanishad illustra uno yoga
composto da sei “membra”, mentre gli Yoga
Sutra di Patanjali, che vengono
riconosciuti come la prima sistematizzazione delle pratiche dello yoga, ne
enumerano otto. Questi sono yama e niyama, corrispondenti ai precetti
positivi e negativi; asana, le
posture fisiche, pranayama, le
pratiche di respirazione, pratyahara,
la ritrazione dei sensi, dharana, la
concentrazione, dhyana, meditazione e
samadhi, contemplazione e perfetto
raccoglimento.
I primi quattro stadi
dello yoga: yama, nyama, asana e pranayama sono propedeutici ai
successivi quattro stadi: pratyahara,
dharana, dhyana e samadhi.
Al giorno d’oggi,
l’industria occidentale del fitness e benessere, un business da 10 miliardi di euro, ha estrapolato la fase delle posture
fisiche dello yoga, le asana, per
asservirla ai propri scopi. Lo yoga è diventato così una semplice disciplina
fisica, una ginnastica alla stregua delle altre, una moda, un hobby o un mezzo per esibirsi in posture e
acrobazie perdendo in tal modo il suo senso originale.
Lo yoga non è
finalizzato a rassodare i glutei, snellire i giro vita, rendere il corpo più
flessibile o longevo.
Il culto dell’estetica,
della salute e della bellezza ha sostituito il processo di conoscenza del Sé e di risveglio, di comprensione e realizzazione della propria vera natura.
Ciò non significa che la
fase preparatoria dei precetti, delle posture e delle pratiche di respirazione
non siano utili ed anche necessari fino ad un certo punto. Infatti, sono spesso
fondamentali per sciogliere le tensioni fisiche e mentali, aiutare a sbloccare
i meridiani energetici e i centri sottili, calmare la mente e stabilizzare il
corpo ecc..
In altre parole costituiscono il processo di purificazione necessario per poter soggiogare la mente. Infatti, sempre nella Bagavad Gita VI, 33 – 35 Arjuna afferma:
In altre parole costituiscono il processo di purificazione necessario per poter soggiogare la mente. Infatti, sempre nella Bagavad Gita VI, 33 – 35 Arjuna afferma:
Questo yoga che tu hai descritto
come equanimità, o distruttore di Madhu,
non vedo come possa sussistere durevolmente,
a causa dell’irrequietezza della mente.
Volubile infatti è la mente, o Krishna,
aggressiva, impetuosa, tenace:
considero assai difficile tenerla a freno,
come frenare il vento.
Krishna risponde
Senza dubbio, o eroe dalle grandi braccia,
è difficile tenere a freno la mobile mente;
ma con una pratica assidua e costante, o figlio di Kunti,
e col distacco ascetico, la si può soggiogare.
E’ molto difficile
raggiungere l’arresto delle modificazioni mentali, la sospensione del dialogo
interiore e la concentrazione sul Sé, ma come dice Krishna si può conseguire
con una pratica assidua e costante e con il distacco, disidentificandosi dai condizionamenti.
Purtroppo, la maggior
parte dei praticanti di yoga si
fermano alla fase di purificazione preparatoria e non si spingono mai oltre.
Molti non sanno nemmeno che esiste una fase successiva, credono che lo yoga sia
esclusivamente una ginnastica o una pratica energetica e non sanno che le
posture fisiche sono solo un ottavo della disciplina dello yoga.
Per questo motivo è
importante introdurre fin dall’inizio sia le pratiche fisiche-energetiche, sia
le pratiche meditative in modo da avere uno sviluppo integrale dell’essere
umano.
Lo Yoga dell’Essere è
una via semplice, diretta ed integrale. Lavora da una lato sugli aspetti
psicofisici ed energetici per bilanciare il corpo, armonizzare le energie e quietare
la mente. Dall’altro mira a risvegliare la coscienza dall’ipnosi dell’identificazione
con i condizionamenti relativi al corpo-mente; inoltre, apre all’indagine interiore
sulla nostra vera natura.
Realizzare chi siamo
significa manifestarlo. La vera conoscenza, infatti, non è semplicemente
teorica, ma ha un impatto concreto in tutti gli aspetti dell’Essere: mente,
corpo e mondo.
Lo yoga è una disciplina assolutamente pratica e consiste nel dimorare
consapevolmente e costantemente nel Sé e sperimentare la realtà non-duale
ovunque:
Con l’animo raccolto grazie alla disciplina interiore
Egli vede il proprio Sé dimorare in tutti gli esseri
E tutti gli esseri nel proprio Sé:
egli vede ovunque la stessa cosa.
Bhagavad Gita VI, 29
Per chi non l'avesse letto vi rimando alla lettura della prima parte dell'articolo Cos'è lo Yoga?
Per chi non l'avesse letto vi rimando alla lettura della prima parte dell'articolo Cos'è lo Yoga?
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