giovedì 13 aprile 2017

La Liberazione Naturale Tramite la Nuda Visione (Quinta Parte)

L’INTRODUZIONE ALLA CONSAPEVOLEZZA*
*(La traduzione del testo è tratta dal volume Consapevolezza, Rigpa
ad opera di Giuseppe Baroetto, ed. Psiche, Torino, 1997.)

La liberazione naturale tramite la nuda visione.
(Quinta Parte)


Si contempli più volte, si contempli la propria coscienza.

Osservando all’esterno, là nello spazio celeste, c’è forse un luogo verso cui la coscienza si muove?

Osservando all’interno, qui nella propria coscienza, c’è forse qualcuno che si muove col pensiero?

La propria coscienza è una limpidezza priva di movimenti.

La chiara luce della consapevolezza di sé è vuota, [perciò] è il corpo della realtà: come il sole che sorge nel cielo privo di nubi e terso, essa conosce ogni cosa in modo chiaro, ma senza alcun concetto. Gran differenza passa tra il comprenderla e il non comprenderla.

Incredibile! Questa chiara luce, non nata sin dal principio e naturale, è la consapevolezza, il giovane bimbo senza padre né madre. Non prodotta da nessuno, è il sentire spontaneo. Senza aver sperimentato la nascita, non ha da morire.


Incredibile! Benché risplenda direttamente, non c’è l’osservatore. Benché si vaghi nella trasmigrazione, essa non diventa una cosa cattiva. Benché si ottenga l’illuminazione, essa non diventa una cosa buona.

Incredibile! Benché esista dappertutto, non la si comprende. [Sebbene sia] la meta, la si tralascia sperando in un’ altra. Benché sia noi stessi, la si ricerca altrove.






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