Molte persone iniziano un cammino “spirituale” perché
vogliono raggiungere ciò che hanno letto in un libro che esalta i benefici
dell’illuminazione, o lo stato di pace e serenità di un maestro. Quasi tutti
iniziano perché vogliono ottenere qualcosa, la pace e la beatitudine, oppure i
poteri, la saggezza o la salute.
Tutti vogliono qualcosa, tranne conoscere se
stessi. Magari desiderano l’illuminazione, ma solo perché non sanno cos’è, se
lo sapessero scapperebbero di corsa!
Un tale inizio è normale, altrimenti pochissimi
comincerebbero un lavoro su di se stessi. Di solito molti iniziano perché stanno male,
soffrono di ansia, attacchi di panico, depressione o hanno problemi di salute, ecc.
Molti di questi sintomi sono un segnale di un inizio di risveglio che però non
viene compreso e integrato nella persona.
Pochi sono coloro che sono pronti ad abbandonare ogni
intento velleitario per dedicarsi alla conoscenza si sé. Ciò che in realtà
tutti cercano senza saperlo!
Lo Yoga dell’Essere è per chi desidera profondamente “Essere”
e quindi è disposto a tornare alla sorgente per conoscere chi è veramente. Quando
cessa il desiderio di raggiungere un obiettivo o di diventare qualcos’altro, si
può scoprire di Essere già il Tutto. Paradossalmente,
siamo già il Tutto e profondamente lo sappiamo, ma a livello conscio lo ignoriamo.
Tale ignoranza è la causa primaria della sofferenza, la quale ci spinge alla
ricerca di un modo per far cessare il dolore. Se da un lato tale ricerca mira
alla cessazione della sofferenza, dall’altro ne è proprio la causa, infatti da
un lato significa presumere di non essere già ciò che cerchiamo, si cerca
qualcosa che si crede di non avere, dall’altro la ricerca si svolge nel tempo
ed impedisce di realizzare ciò che è già presente fin dall’origine Qui ed Ora.
Spinti dal pungolo della sofferenza non possiamo fare a meno
di cercare, ma proprio la ricerca ci impedisce di riconoscere ciò che da sempre
è già presente e di trovare la pace della cessazione della sofferenza.
Quindi non solo cerchiamo perché siamo infelici, ma siamo
infelici perché cerchiamo.
Si può uscire da questo circolo vizioso ponendosi la domanda: chi è che cerca? Chi sono?
Tale domanda ha il potere dissolvere l'ignoranza e di annullare se stessa. Infatti,
quando ci si chiede “chi sono?” se si segue l'indicazione fino all’origine, si
viene sbalzati fuori dalla mente duale e si realizza di essere colui che pone
la domanda, la domanda e la risposta: il Tutto. A questo punto l’inizio della ricerca coincide con la sua fine.
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