giovedì 16 marzo 2017

La Liberazione Naturale Tramite la Nuda Visione (Seconda Parte)


L’INTRODUZIONE ALLA CONSAPEVOLEZZA*
*(La traduzione del testo è tratta dal volume Consapevolezza, Rigpa
ad opera di Giuseppe Baroetto, ed. Psiche, Torino, 1997.)

La liberazione naturale tramite la nuda visione.
(Seconda Parte)

Ecco l’introduzione alla [consapevolezza], la sua indicazione diretta.

Dopo che il pensiero passato si è dileguato senza lasciar tracce e il pensiero futuro non è ancora sorto, [la mente] è fresca e come nuova; in questo momento, mentre si osserva nudamente sé stessi, rimanendo naturali nel presente senza creare nulla, il sentire ordinario, qui e ora, è una chiarezza in cui non c’è nulla da vedere; è una limpidezza in cui la consapevolezza è evidente e nuda; è uno stato puro e vuoto in cui non c’è nulla di determinabile; è una lucidità in cui la luminosità e il vuoto non sono duali.

Non è una cosa, infatti è del tutto indeterminabile; non è neppure nulla, perché è uno stato di limpida chiarezza. Non è singola, in quanto è chiara consapevolezza nella molteplicità; non è neppure determinabile come molteplice, perché è l’unico sapore dell’inseparabilità. Non è estrinseca, è proprio la consapevolezza di sé.

In questa indicazione viene presentata una tecnica meditativa tipica dello yoga indo-tibetano: osservare lo spazio tra un pensiero e l’altro.

La natura della coscienza può essere riconosciuta nello spazio tra un pensiero e l’altro. La coscienza, infatti, è presente sia quando c’è un pensiero, altrimenti non potremmo conoscerlo, sia nello spazio vuoto dove non ci sono oggetti di percezione. Questo è uno stato luminoso perché è presente la luce della coscienza, ma vuoto di oggetti di coscienza.


Ciò che viene rivelato quando i pensieri sono assenti
è presente anche quando ci sono i pensieri.

Mooji

In questo stato è possibile diventare coscienti della nuda consapevolezza, si può semplicemente essere consapevoli di essere consapevoli.

Osservare lo spazio tra un pensiero e l’altro serve a riconoscere che noi siamo una consapevolezza continua in cui si manifestano tutti gli stati di coscienza.

L’acqua quieta del fondo marino e quella delle onde di superficie è la stessa, come la sostanza della pura coscienza e quella dei pensieri è la medesima coscienza. Tutto è fatto della stessa energia-coscienza.

Tutti gli stati di coscienza, da quelli più oscuri e negativi a quelli luminosi e positivi, compreso lo stato del vuoto, sono costituiti dalla stessa sostanza: la coscienza.

La coscienza essendo pura soggettività non è qualcosa di oggettivabile poiché è indeterminabile, eppure è uno stato di limpida chiarezza. E’ ciò che permette l’apparire di tutti gli oggetti e la sostanza di cui sono composti.

Per realizzare questa comprensione è sufficiente rilassarsi ed osservare i pensieri, le sensazioni e le percezioni apparire e scomparire naturalmente senza distrarsi. In questo modo avviene una purificazione naturale della mente e sorgono spontaneamente le qualità e le virtù spirituali.


Inizi lasciando i pensieri fluire guardandoli.
La reale osservazione rallenta la mente fino a fermarla completamente.
Quando la mente è quieta, lasciala quieta.
Non annoiarti della pace, resta in questo stato e vai più in profondità.

Nisargadatta Maharaj

Applicando la nuda consapevolezza a tutti i fenomeni psicofisici senza distrarsi, avviene un cambiamento senza alcuno sforzo volontario o autocoercizione. La distrazione, in questo caso, significa essere catturati dal pensiero ed iniziare a pensare inconsapevolmente come ipnotizzati dal contenuto della mente.

E' sufficiente sedersi quietamente senza fare nulla e osservare il fluire dei pensieri e delle sensazioni come nuvole nel cielo, senza alcun attaccamento o avversione. Quando ci si accorge di esserci distratti, basta ritornare all'osservazione e continuare pazientemente in questo processo.

L'osservazione neutrale ed equanime, priva di giudizi e valutazioni, equilibra ed armonizza naturalmente la struttura corpo-mente. L’energia-coscienza, infatti, è fondamentalmente buona e se lasciata fluire liberamente tende spontaneamente all'armonia.


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