giovedì 23 marzo 2017

La Liberazione Naturale Tramite la Nuda Visione (Terza Parte)

L’INTRODUZIONE ALLA CONSAPEVOLEZZA*
*(La traduzione del testo è tratta dal volume Consapevolezza, Rigpa
ad opera di Giuseppe Baroetto, ed. Psiche, Torino, 1997.)

La liberazione naturale tramite la nuda visione.
(Terza Parte)

Ecco l’introduzione che è il modo definitivo di indicare questa stessa [consapevolezza].
Essa è proprio il sentire sé nell’attimo presente; è proprio questo stato inalterato e autorisplendente. Allora perché dite di non comprendere la vera natura della coscienza?
Qui non c’è nulla da meditare. Allora perché dite che pur meditando non appare?
E’ proprio questa consapevolezza immediata. Allora perché dite di non trovare la vostra coscienza?
E’ proprio questa incessante chiara consapevolezza. Allora perché dite di non vedere il volto della coscienza?
E’ proprio colui che pensa. Allora perché dite che pur cercandola non la si trova?
Qui non c’è nulla da fare. Allora perché dite che pur facendo [la pratica] non appare?
E’ sufficiente rimanere nel proprio stato senza modificarlo. Allora perché dite di non potervi restare?
E’ sufficiente rimanere come si è, senza fare alcunché. Allora perché dite di non averne la forza?
Vuoto, chiarezza e consapevolezza sono inseparabili e spontaneamente presenti. Allora perché dite che pur impegnandosi non ci si realizza?
Sorgendo spontaneamente, senza cause e condizioni, esiste spontaneamente. Allora perché dite che non si riesce (a realizzarla) pur sforzandosi?
I pensieri sorgono e si dissolvono contemporaneamente. Allora perché dite che non si è in grado di liberarsi adottando gli antidoti?
E’ proprio questo sentire dell’attimo presente. Allora perché dite che è inconoscibile?

Se io ti chiedessi: “sei consapevole?”
Probabilmente faresti una breve pausa e poi risponderesti: “Si!”
Come hai fatto a rispondere? Dove hai trovato la risposta?



Questa seconda introduzione alla consapevolezza indica nel semplice sentire se stessi la vera natura della coscienza. La nostra vera natura è estremamente chiara e semplice ed è presente in tutte le circostanze della vita, ma risulta oscurata dalla distrazione, dai condizionamenti e dalle proiezioni mentali.

Il semplice sentire se stessi nell’attimo presente viene ignorato e trascurato poiché l’attenzione viene posta unicamente sugli oggetti della coscienza.

Le espressioni della coscienza sono senza limiti;
se entri nelle espressioni sarai perduto.
Abbandonati e sii uno con la tua coscienza,
e la tua coscienza ti mostrerà il processo
attraverso il quale può essere dissolta.

Nisargadatta Maharaj

La nuda coscienza è come uno specchio nel quale si riflettono indifferentemente tutte le immagini e le esperienze. Infatti, è nella sua natura accogliere ed accettare sia l’illusione della trasmigrazione, sia il risveglio della liberazione.

La maggior parte delle persone, però, vivono nell’illusione della distrazione, totalmente identificate con gli oggetti della coscienza come pensieri, sensazioni e percezioni e non si rendono conto del semplice ed immediato sentire sé, che è il substrato all’interno del quale tutto si manifesta.

Ciò che il maestro Padmasamhava vuole indicarci con queste parole è che per riportarci alla consapevolezza di sé non è necessario meditare 20 anni in un monastero o cercare fuori di sé, in qualche luogo lontano nel tempo e nello spazio, ma è sufficiente rimanere nel proprio stato naturale qui ed ora, senza modificarlo e senza fare alcunché. Paradossalmente, la cessazione di ogni attività dovrebbe essere la cosa più semplice, eppure ci risulta quasi impossibile.


Se impariamo a rilassarci profondamente iniziamo a smettere di portare l’attenzione verso gli oggetti della coscienza; allora si può manifestare il nostro stato naturale eternamente presente:

vuoto, chiarezza e consapevolezza. 

Ciò che noi siamo veramente.





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