1. Il Tutto è:
Vita-Coscienza-Intelligenza-Amore, chiamato spesso il Grande “IO”, il Sé,
l’Essere, Dio.
2. Il Sé è senza forma e
per questo motivo può prendere tutte le forme; infatti, l’intelligenza-Amore
della Vita ha creato tutte le forme di vita, compreso l’essere umano.
3. Noi siamo un’azione
della Vita, tanto quanto un insetto, un albero, i pianeti e le stelle.
4. Tutta la
manifestazione è Coscienza: i regni minerale, vegetale e animale sono
Coscienza, perché tutto è Esistenza-Coscienza: Sat Cit.
5. Nel regno minerale la
Vita-Coscienza si manifesta attraverso il corpo fisico ed energetico (eterico),
nel regno vegetale si è aggiunto il corpo astrale (emotivo) e nel regno animale
il corpo mentale.
6. I corpi fisico, eterico, astrale e mentale non solo si manifestano nella Coscienza, ma sono fatti di Coscienza, proprio come tutta la materia è fatta degli stessi atomi.
6. I corpi fisico, eterico, astrale e mentale non solo si manifestano nella Coscienza, ma sono fatti di Coscienza, proprio come tutta la materia è fatta degli stessi atomi.
7. Nel processo
evolutivo l’essere umano ha sviluppato la mente astratta e riflessiva e così
non solo vive con la coscienza mentale come gli animali, ma sa di vivere perché è
autocosciente.
8. L’autocoscienza è il prodotto della
capacità della mente riflessiva di conoscere se stessa.
9. La mente riflessiva
ripiegandosi su di sé nel tentativo di conoscersi, si separa in soggetto ed oggetto e riflette se stessa come uno specchio creando l’illusione
del dualismo e della molteplicità. L'autocosienza è solo un surrogato della Vera Coscienza, benché sia fatta sempre di Coscienza.
10. La mente astratta ha
dato origine al linguaggio, il quale attraverso concetti e categorie ha creato
una mappa concettuale della realtà.
11. Il dualismo è creato
dal potere di illusione di Maya che significa appunto
misurare, ordinare, creare.
12. L’essenza del dualismo si esplicita nella divisione, nella separazione e in quella che viene chiamata la conoscenza del bene e del male.
13. La separazione illusoria dell’essere umano dall’Unità viene interpretata come la caduta dallo stato edenico, ma segna anche l’inizio del viaggio evolutivo della Coscienza.
14. In questo processo la Coscienza - il grande IO - rimane intrappolata in questo circolo chiuso della mente e si identifica con la forma, l’immagine della struttura psicofisica.
13. La separazione illusoria dell’essere umano dall’Unità viene interpretata come la caduta dallo stato edenico, ma segna anche l’inizio del viaggio evolutivo della Coscienza.
14. In questo processo la Coscienza - il grande IO - rimane intrappolata in questo circolo chiuso della mente e si identifica con la forma, l’immagine della struttura psicofisica.
15. Nasce così
l’illusione del piccolo “io” separato: “io” in quanto separato dall’”altro”.
16. L’uso del linguaggio
e delle mappe concettuali, insieme al pronome “io” consolidano l'illusione
della separazione, scollegano l'"io" dalla realtà unificata e lo incapsulano in
un mondo virtuale dualistico.
17. Il piccolo “io” irretito dall'illusione di Maya crede di essere separato dalla Vita stessa, crede di essere qualcosa che ha la Vita e non più qualcosa che è Vita.
17. Il piccolo “io” irretito dall'illusione di Maya crede di essere separato dalla Vita stessa, crede di essere qualcosa che ha la Vita e non più qualcosa che è Vita.
18. Credere di avere la Vita significa quindi poterla perdere, mentre essere Vita significa eternità.
19. In questa condizione precaria l'"io" diventa autoreferenziale: da un lato costantemente preoccupato e ansioso per un futuro incerto e potenzialmente pericoloso e dall'altro attaccato ad un passato che lo rassicura, lo conforta e gli conferma la propria identità.
20. L’"io" separato, che
non è altro che il riflesso della Coscienza identificata nella forma, inizia a
credere di essere l’autore delle proprie azioni.
21. La credenza di
essere colui che agisce crea il karma, ovvero la catena delle
conseguenze che vincola il piccolo “io” a scontare gli effetti positivi o
negativi delle proprie azioni.
22. Questo processo
mantiene l’”io” bloccato all’interno del cerchio delle rinascite: il samsara.
23. Le azioni dell’”io”
sono
quasi sempre il frutto di condizionamenti ereditari o socioculturali ed il suo comportamento è meccanico e ripetitivo.
24. Il piccolo “io” essendo separato e scollegato
dalla Sorgente non può cogliere la Bellezza e l'Amore e non può veramente agire
secondo Coscienza. Infatti, la società umana ha dovuto prescrivere
norme di condotta, regole di comportamento, principi etici e morali per
sopperire alla mancanza di Vero Amore.
25. La vita del piccolo
“io” separato che gira nella ruota del samsara è
contrassegnata dalla mancanza, dalla sofferenza e dall’insoddisfazione poiché
ha perso la connessione con la sua Vera Natura.
26. Tuttavia, attraverso il pungolo
dell’insoddisfazione e della sofferenza, l'"io" sarà indotto a ricercarne le cause, eliminarle e, quindi, ad evolvere ulteriormente.
27. Tutto questo
processo evolutivo che ha portato l’uomo a sentirsi un piccolo “io” separato è
un’azione della Vita intelligente.
28. La conoscenza astratta e riflessiva della mente, l’autocoscienza e l'identificazione con la forma sono solo un passaggio nell’evoluzione della
Vita-Coscienza-Intelligenza all'interno della manifestazione.
29. Il passaggio attuale
dell’evoluzione umana consiste nel comprendere e realizzare che esiste solo il Sé e che tu sei il Sé. Esiste solo la Coscienza ed il mondo si trova dentro la Coscienza ed è fatto di Coscienza.
30. Questa realizzazione
porterà ad un nuovo livello di realtà, un nuovo piano di manifestazione della Vita.
Quando gli umani realizzeranno - non basta capire, si deve realizzare - che la Materia e lo spirito non esistono come entità separate e neppure come parti integranti dell'Uno, ma sono l'Uno stesso, quando si saranno integrati nella grande Unità, l'ineffabile beatitudine regnerà sul mondo.
Sri Auribindo
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