Tutti noi trascorriamo un terzo della nostra vita nel mondo
del sogno notturno. Il resto la chiamiamo veglia o realtà.
Siamo stati educati a distinguere il sogno dalla realtà. Il
sogno lo consideriamo un’illusione, una proiezione della mente, mentre crediamo
che la realtà sia concreta, tangibile e solida.
Se guardiamo più da vicino, però, notiamo che quando
sogniamo, la realtà del sogno ci sembra concreta, tangibile e solida come la
realtà! Infatti, se sogniamo un mostro
che ci insegue scappiamo terrificati allo stesso modo che se fossimo
inseguiti da un cane rabbioso nella realtà.
Quando siamo all’interno di un sogno crediamo di essere il
personaggio principale e che tutto il resto sia esterno a noi. Viviamo una
storia, abbiamo degli obiettivi e cerchiamo in tutti i modi di dare un senso
alla nostra vita all’interno del sogno.
Questo accade perché la nostra coscienza si identifica con
il protagonista del sogno, ma in realtà noi siamo l’intero sogno, il sognatore, siamo tutti i
personaggi del sogno, il mondo sognato, la storia, siamo ciò di cui è
fatto il sogno e siamo anche prima del sogno la coscienza!
La stessa cosa succede quando
guardiamo un film. Per vivere la storia del film ci dimentichiamo che è solo
una finzione e ci identifichiamo con i personaggi per goderci le passioni e i drammi.
Noi siamo tutto il sogno, ma per vivere la storia del sogno pienamente
la coscienza acconsente ad identificarsi solo con il protagonista.
«Hai mai fatto un sogno tanto
realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più
svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della
realtà?» (Morpheus)
Se indaghiamo che cos’è la realtà
di veglia notiamo che ciò di cui realmente siamo coscienti è solo coscienza.
Possiamo ridurre tutte le nostre attività in pensieri, sensazioni fisiche e
percezioni del mondo esterno. Ma di cosa sono fatti i pensieri, le sensazioni e
le percezioni? Troviamo qualcos’altro oltre la coscienza?
“Siamo fatti anche noi della materia di
cui sono fatti i sogni”.
Shakespeare
Come nel sogno la coscienza si
restringe per identificarsi solo con il protagonista ed escludere tutto il
resto, così nella realtà la coscienza si identifica solo con la nostra persona,
che non è altro che la maschera attraverso la quale risuona la coscienza
stessa.
Quando al mattino ci svegliamo, chi è che si sveglia? È il
protagonista del sogno a svegliarsi? O è la coscienza a svegliarsi?
Nessun personaggio del sogno può svegliarsi, può soltanto sognare di
svegliarsi!
Il protagonista non può certo svegliarsi in quanto non
esiste, è solo una finzione, ma nemmeno la coscienza si sveglia, semplicemente prima
illuminava il sogno e poi illumina un’altra realtà. La coscienza è sempre
sveglia! Cambia solo il tipo di realtà di cui è cosciente.
Nessuna persona, nessun individuo può risvegliarsi, perché è
solo un’illusione. L’idea stessa di risveglio, in fondo, è ingannevole, perché
la coscienza che noi siamo non dorme mai!
Infatti, si usa il termine risveglio unicamente per indicare il riconoscimento
della nostra vera natura.
Fin’ora ci siamo talmente immedesimati
con il personaggio, che abbiamo finito per credere di essere solo quello e ci siamo
presi esageratamente sul serio!
In realtà, noi siamo il Tutto,
siamo la nostra persona, ma anche l’amico, il nemico, l’altro, il diverso, il
superiore e l’inferiore, l’alleato e l’avversario, il ladro e l’assassino, ma anche
il santo e il saggio, siamo la vita che sta vivendo e la coscienza che sta
conoscendo. Possiamo chiamarla Energia, Vita, Essere o Dio.
Se abbiamo compreso che noi siamo
il Tutto, allora inizieremo a vivere con la consapevolezza che la Vita è un
gioco nel quale nessuno vince e nessuno perde perché esiste solo un unico
Essere: la Vita-Coscienza.
Quindi, quando incontreremo
qualcuno non potremo non riconoscere nei sui occhi la stessa scintilla che noi
siamo e ricordarci che stiamo giocando con noi stessi!
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